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TEATRO DEL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO: la programmazione del 2026

par Roberta Manetti 5 juillet 2025
par Roberta Manetti 5 juillet 2025
Zubin Mehta - © Michele Monasta - Maggio Musicale
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FIRENZE – Il Maggio Musicale Fiorentino ha presentato il cartellone dell’anno solare 2026, da gennaio a dicembre, incluso l’88° Festival. Sotto il titolo di Opera viva. Un viaggio tra mito e realtà, si trovano dodici opere dal barocco al contemporaneo, con una nuova commissione (Romanzo criminale, con musica di Nicola Piovani) e tanti concerti sinfonici e sinfonico-corali, inclusi due cicli monotematici diretti da Daniele Gatti, appena nominato Direttore musicale (da aprile 2026 al 2029), e la Nona di Beethoven (solisti Jessica Pratt, Szilvia Voros, Ian Koziara, Simon Lim) diretta da Zubin Mehta il 29 aprile 2026, giorno in cui festeggerà 90 anni: bisognerà comprare i biglietti per tempo, perché tutti vorranno esserci.

© Michele Monasta – Maggio Musicale

Inoltre due balletti, col ritorno dell’acclamatissimo Roberto Bolle, e gli spettacoli per le famiglie e le scuole.

Tosca, Pagliacci in dittico con Cavalleria Rusticana, Il castello di Barbablù in coppia con La voix humaine, The Death of Klinghoffer (con cui si apre l’88° Festival), Un ballo in maschera, Giulio Cesare, Wozzeck, Romanzo criminale, Simon Boccanegra, Les contes d’Hoffmann sono i titoli delle opere, che saranno dirette da Michele Gamba, Riccardo Frizza, Martin Rajna, Lawrence Renes, Emmanuel Tjeknavorian (al debutto operistico), Gianluca Capuano, Thomas Guggeis, Nicola Piovani, James Conlon e Kent Nagano.

Internazionale il parterre di registi: Robert Carsen, Claus Guth, Deborah Warner, Valentina Carrasco, Àlex Ollé (La Fura dels Baus), Davide Livermore, Massimo Popolizio e Laurent Pelly; infine Luca Guadagnino (noto soprattutto come regista e sceneggiatore cinematografico) per The Death of Klinghoffer.

Spiega il sovrintendente Carlo Fuortes: «Dodici titoli, dodici mondi. La nuova stagione d’opera del Maggio Musicale Fiorentino è un viaggio nel tempo, nella società e nell’anima umana. Un intreccio forte di storie che parlano di tutti noi: amori impossibili, solitudini, violenze, rivolte, sogni infranti e desideri che resistono. L’opera, qui, non è solo patrimonio da custodire: è materia viva, che brucia ed emoziona. 

Carlo Fuortes - © Maggio Musicale

Un ballo in maschera, Simon Boccanegra, Tosca, I racconti di Hoffmann: titoli amati, carichi di tradizione e bellezza ma anche di inquietudini che parlano del presente. Il doppio binomio verista Pagliacci / Cavalleria Rusticana riporta in scena un teatro crudo, passionale, dove ogni gesto è vita o morte. E poi Giulio Cesare di Händel: il barocco come specchio del potere, della seduzione e dell’ambiguità. Ma è nella frattura, e forse nell’azzardo che il cartellone del 2026 trova la sua voce più forte. Con The Death of Klinghoffer di John Adams, titolo di forte impatto politico e civile, l’opera si apre al mondo e alle sue ferite ancora aperte. Wozzeck di Berg scava nella follia, nel disagio, nel linguaggio frammentato del nostro tempo. La voce umana di Poulenc e Il castello di Barbablù di Bartok raccontano, ciascuno a modo suo, il dolore muto e la distanza tra le persone. Il presente entra in scena con forza grazie a Romanzo criminale, nuova commissione del Maggio e di Musica per Roma».

Molti concerti sinfonico-corali impegnano il Coro del Maggio, diretto da Lorenzo Fratini, e il Coro di Voci bianche dell’Accademia del Maggio, diretto da Sara Matteucci. Daniele Gatti, oltre che a Beethoven, dedica un ciclo a Felix Mendelssohn, con tutte le sinfonie e l’oratorio Elias (voci soliste Sara Blanch, Michèle Losier, Danil Behle, Jordan Shanahan); oltre al direttore onorario a vita Zubin Mehta, che avrà ben cinque concerti, passeranno sul podio Myung-Whun Chung, Philippe Jordan (con Beatrice Rana al pianoforte), Gianandrea Noseda, Teodor Currentzis con la musicAeterna Orchestra, Michele Mariotti (con Andrea Lucchesini al pianoforte), Daniele Rustioni, Diego Ceretta (con Benedetto Lupo al pianoforte e l’Orchestra della Toscana), Thomas Guggeis, Tomàs Netopil, Dmitry Sinkovski, Aziz Shokhakimov (con Alexandra Dovgan al pianoforte), Christophe Rousset.

Jessica Pratt, conferenza stampa stagione 2026 (foto social Jessica Pratt)

Ci saranno recital di Jessica Pratt (sul podio Christopher Franklin), Asmik Grigorian (al pianoforte Lukas Geniušas), Francesco Meli e Luca Salsi (al pianoforte Nelson Calzi); due concerti con la voce recitante di Drusilla Foer (sul podio per il primo Salvatore Percacciolo e Timothy Brock nel secondo), personaggio molto popolare in Italia, creato dall’attore e cantante Gianluca Gori, e il concerto di Natale del 6 dicembre con il Coro di Voci bianche dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino diretto da Sara Matteucci.

Due i balletti: Zakharova&Repin in Pas de deux for toes and fingers e il collaudato format Roberto Bolle & Friends. Inoltre il ciclo “C’è musica e Musica”, dedicato a bambini e ragazzi con 6 appuntamenti nel fine settimana, e lo spettacolo annuale, ispirato a un’opera in programma nel corso della stagione del teatro, di Manu Lalli – Venti lucenti, che coinvolge centinaia di scolari insieme a musicisti e cantanti professionisti: quest’anno è La danza delle maschere, da Un ballo in maschera.

Le opere. Domenica 11 gennaio (con cinque repliche) si riprende Tosca, nell’edizione con la regia di Massimo Popolizio andata in scena nel Festival del 2024. Sul podio Michele Gamba; Tosca è Chiara Isotton, Vincenzo Costanzo è Cavaradossi (era nel cast 2 nel 2024) e Alexey Markov è il barone Scarpia.

Il dittico Pagliacci di Ruggero Leoncavallo (Nedda: Corinne Winters; Canio: Brian Jadge) + Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni (Santuzza: Martina Belli, Mamma Lucia: Vesselina Kasarova) è in scena da domenica 22 febbraio con tre repliche. L’allestimento è della Dutch National Opera di Amsterdam con la regia di Robert Carsen (mai visto in Italia, come tutti gli altri allestimenti ripresi da grandi teatri esteri); sul podio Riccardo Frizza.

Da sabato 14 marzo con due repliche, Il castello di Barbablù, di Bela Bartok + La voix humaine di Francis Poulenc (Elle: Anna Caterina Antonacci), nuovo allestimento realizzato in coproduzione con il Tiroler Festpiele Erl, regia di Claus Guth; sul podio il giovane direttore ungherese Martin Rajna.

Opere contemporanee nuove e molto rare aprono, nelle buone annate, il Festival del Maggio Musicale Fiorentino: domenica 19 aprile sarà un nuovo allestimento di The Death of Klinghoffer di John Adams, opera in un prologo e due atti su libretto della poetessa Alice Goodman, andata in scena per la prima volta a Bruxelles al Teatro de la Monnaie nel 1991. In Italia è stata rappresentata solo nel 2002 a Ferrara e a Modena. Sul podio Lawrence Renes, grande promotore delle musiche di Adams, che ha frequentemente diretto e inciso. L’opera prende spunto dal clamoroso fatto di cronaca dell’ottobre 1985: il sequestro e dirottamento della nave italiana da crociera Achille Lauro da parte di terroristi del Fronte per la liberazione della Palestina. La vicenda, che calamitò l’attenzione di tutto il mondo, si concluse con l’assassinio di uno dei passeggeri, Leonard Klinghoffer, cittadino statunitense di religione ebraica, costretto su una sedia a rotelle, e il cui corpo fu poi gettato in mare dai terroristi. Il cast schiera una compagnia di cantanti con spiccate doti attoriali: Marina Comparato, Levent Bakirci, Andreas Mattersberger, Jeremy Carpenter (Captain), Laurent Nauri (Leon Klinghoffer), Katarina Dalayman (sua moglie Marylin); la regia è di Luca Guadagnino.

La seconda opera del Festival, da martedì 12 maggio con quattro repliche, è Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi, nuovo allestimento del Maggio con la regia di Valentina Carrasco. Sul podio Emmanuel Tjeknavorian alla sua prima direzione di un’opera lirica. Antonio Poli è Riccardo, Chiara Isotton Amelia; Renato è il baritono Ariun Gambaatar, Ulrica è Ksenia Dudnikova.

La terza e ultima opera del Festival, in scena da domenica 14 giugno, è il Giulio Cesare di Händel, opera seria in tre atti con controtenori: Raffaele Pe come Giulio Cesare, Nicolò Balducci come Sesto Pompeo e Filippo Mineccia come Tolomeo; il mezzosoprano Fleur Barron è Cornelia; Cleopatra è Mariangela Sicilia. L’allestimento è dell’Opéra di Montecarlo. Sul podio Gianluca Capuano, la regia è di Davide Livermore, che ambienta la trama negli anni ’20 del Novecento.

Dal 27 settembre, con due repliche, Wozzeck di Alban Berg con la direzione di Thomas Guggeis; allestimento della Royal Opera House Covent Garden di Londra per la regia di Deborah Warner. Il cast è lo stesso di Londra: Anja Kampe (Marie), Wolfgang Koch (Wozzeck), Peter Hoare (Haptman), Clive Bayley (Doktor).

Dal 23 ottobre con tre repliche un’importante commissione del Teatro del Maggio e di Musica per Roma: Romanzo criminale, tratto dal best seller di Giancarlo de Cataldo, da cui sono stati tratti già un film e due serie televisive. La musica è di Nicola Piovani, che sarà anche sul podio; la regia è di Massimo Popolizio (che nel film impersonava il Terribile), le scene sono di Margherita Palli, i costumi di Silvia Aymonino, le luci di Pasquale Mari. La compagnia di canto è stata selezionata tenendo conto anche del physique du rôle di ogni personaggio: il capo della banda della Magliana, il Libanese, è William Hernandez, il capo di quella di Testaccio, il Freddo, è Gonzalo Godoy Sepùlveda, Dandi è Anthony Ciaramitaro, la sua compagna Patrizia è Vanessa Goikoetxea, il commissario Scialoja è Matteo Desole, il boss rivale della banda della Magliana, il Terribile, è Toni Nezic, Il Bufalo, che fa parte del gruppo del Libanese e del Dandi, è Alberto Petricca, la madre del Libanese è Valentina Pernozzoli.

Domenica 15 novembre va in scena, con tre repliche, Simon Boccanegra di Verdi, in un nuovo allestimento del Maggio Fiorentino; sul podio James Conlon e la regia è di Alex Ollé (La Fura dels Baus). Carolina López Moreno è Amelia; Simon Boccanegra è George Petean; come Jacopo Fiesco debutta il basso Jongmin Park; Gabriele Adorno è Luciano Ganci, Paolo Albani è Ludovico Filippo Ravizza; Pietro è Francesco Leone.

Ultimo titolo del 2026 è Les contes d’Hoffmann di Jacques Offenbach, da domenica 20 dicembre con tre repliche il 27 e il 30 dicembre e il 2 gennaio 2027. Ascolteremo l’edizione critica di Michael Kaye e Jean Christophe Keck che recupera molta musica sconosciuta fino a poco tempo fa, nell’originale spirito d’opéra-comique voluto da Offenbach. Sul podio Kent Nagano, l’allestimento è della Deutsche Oper Berlin, regia è di Laurent Pelly. A Firenze l’ultima volta l’opera è stata eseguita nel 1981 con la regia di Ronconi. Jessica Pratt interpreta, anche nel rispetto delle indicazioni di Offenbach, i quattro personaggi di Stella, Olympia, Antonia e Giulietta ed è una delle rarissime grandi interpreti al mondo in grado di sostenere queste quattro parti nello stesso spettacolo. Allo stesso modo, anche le quattro figure diaboliche di Lindorf, Coppelius, Dr. Miracle e Dapertutto sono sostenute da Alex Esposito e i ruoli comici di Andrès, Cochenille, Frantz e Pitichinaccio da Didier Pieri. Inoltre Marvic Monréal è La Muse e Nicklausse, Hoffman è il tenore Dmitry Korchak; Crespel e Luther sono interpretati da Martin Summer.

Da lunedì 7 luglio si possono rinnovare gli abbonamenti, che per il 2026 sono proposti in sei diverse formule, da quello denominato “Tutto Maggio”, che comprende, opere, concerti e balletti, Festival compreso, a quelli che raggruppano in pacchetti diversi e più ridotti le opere, i balletti, i concerti e i cicli sinfonici sia della Stagione sia del Festival.

I nuovi abbonamenti possono essere sottoscritti a partire dal 15 luglio 2025. Dall’8 settembre 2025 verranno messi in vendita i biglietti singoli dell’intera Stagione 2026.

Tutte le informazioni su https://www.maggiofiorentino.com/

Per leggere questo articolo nella sua versione francese, clicca sulla bandiera!

La conférence de presse, avec Paolo Klun, Daniele Gatti, Carlo Fuortes et la maire Sara Funaro - © Roberta Manetti
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Roberta Manetti

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