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Delicata e potente Madama Butterfly a Genova

par Marie Gaboriaud 23 janvier 2024
par Marie Gaboriaud 23 janvier 2024

© Marcello Orselli

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Al Teatro Carlo Felice va in scena il primo spettacolo del 2024, diretto da Alvis Hermanis e creato nel 2016 per la Scala di Milano, che apre anche l’anno pucciniano con un momento di grande delicatezza.

La messa in scena si ispira a elementi della cultura giapponese, in particolare al teatro Kabuki. La scenografia è costituita da una grande parete composta da pannelli di carta traslucidi e scorrevoli che vengono riconfigurati nel corso dello spettacolo per esprimere un’ampia varietà di luoghi e atmosfere. Questi pannelli sono utilizzati come superfici di proiezione per paesaggi (vedute del porto, mare notturno), decorazioni (motivi floreali, volti) o semplicemente per creare effetti di luce (notevole il lavoro su delicate tonalità di beige, giallo, rosa o grigio), che rispondono ai costumi di seta giapponese dei personaggi in scena e dei ballerini nella galleria dietro i pannelli.

Hanno anche una funzione drammaturgica, in quanto rappresentano porte che si aprono e si chiudono, giocando sulle sovrapposizioni: ad esempio, alla fine del primo atto, permettono alla scenografia di chiudersi progressivamente su Cio-Cio-San, prima attraverso la scomparsa delle scenografie e dei colori, e poi con la chiusura vera e propria dei pannelli, a suggello del suo destino. Un altro elemento scenico tanto spettacolare quanto commovente: gli alberi di ciliegio in fiore, che compaiono dietro i pannelli scorrevoli alla fine dell’aria « Un bel dì », per poi scivolare in primo piano all’arrivo della barca di Pinkerton, sostituendo la vista del porto per riempire il palcoscenico e proiettare invece il duetto tra Cio-Cio-San e Suzuki in un luogo fuori dal tempo, fuori dal mondo. Anche in questo caso, i drammatici effetti di luce sugli alberi svolgono una funzione assolutamente essenziale.

In questo allestimento delicato ed evocativo, la durezza di Pinkerton è ancora più evidente. A dargli vita è il tenore Fabio Sartori, la cui voce colorata è potente nel registro superiore e molto lirica. Di fronte a lui, e poi in sua assenza negli atti II e III, Lianna Haroutounian ritrae una Cio-Cio-San molto commovente, che inizia il primo atto piano e quasi esitante nel registro grave, prima di assumere la sua piena dimensione drammatica e vocale nel secondo atto, costruendo un crescendo fino alla fine. Nel secondo atto alterna una certa ariosa sospensione nel mondo dei sogni alla disperazione più acuta e lucida, dando tutti questi colori a questo personaggio pucciniano di donna artista, insieme a Tosca, che il soprano ha anche nel suo repertorio. La potenza del suo « non voglio » nella scena con il principe Yamadori fa capire che per lei aggrapparsi alle illusioni del matrimonio con Pinkerton è anche un modo per proteggersi dalle condizioni riservate alle mogli giapponesi dell’epoca. Nei ruoli secondari, il mezzoforte scuro di Manuela Custer nel ruolo di Suzuki forma un interessante contrasto con la dolcezza e il calore dello Sharpless di Vladimir Stoyanov.

Tutto questo è gestito magistralmente dal direttore di origine genovese Fabio Luisi, che pone l’accento sulla drammaturgia, sia evidenziando la teatralità della partitura, sia mettendosi al servizio del palcoscenico. Riesce a fondere il tessuto orchestrale in modo fluido e agile nei momenti più forti, valorizzando al contempo i passaggi più solistici. Tre sono i momenti particolarmente suggestivi di questa interpretazione, tra i tanti : il duetto alla fine del primo atto, in cui la tensione cresce ineluttabilmente e senza manierismi; la lettura della lettera di Pinkerton da parte di Sharpless, in cui si fondono i pizzicati degli archi e le note struggenti degli ottoni; infine, il confronto con Kate Pinkerton, che precede la rivelazione, e gli effetti agghiaccianti di fagotti e violoncelli.

Questa acclamata produzione promette già di essere uno dei grandi successi della stagione, e a ragione!

Pour lire cet article dans sa version française, cliquez sur le drapeau !

Gli artisti

Cio-Cio-San : Lianna Haroutounian
Suzuki : Manuela Custer
Kate Pinkerton : Alena Sautier
F.B. Pinkerton : Fabio Sartori
Sharpless : Vladimir Stoyanov
Goro : Manuel Pierattelli
Il Principe Yamadori : Paolo Orecchia
Lo Zio Bonzo : Luciano Leoni
Il Commissario imperiale : Claudio Ottino
L’ufficiale del registro : Franco Rios Castro
Yakusidé : Luca Romano
La madre di Cio-Cio-San : Maria Letizia Poltini
La zia : Mariasole Mainini
La cugina : Eleonora Ronconi

Orchestra, coro e tecnici dell’Opera Carlo Felice
Maestro del coro Claudio Marino Moretti

Balletto Fondazione Formazione Danza e Spettacolo “For Dance” ETS

Maestro concertatore e direttore d’orchestra : Fabio Luisi

Regia e scene : Alvis Hermanis
Costumi : Kristìne Jurjàne
Coreografie : Alla Sigalova
Luci : Gleb Filshtinsky
Video : Ineta Sipunova

Il programma

Madama Butterfly

Tragedia giapponese in tre atti di Giacomo Puccini, su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, dalla tragedia di David Belasco. 
Allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova

Teatro Carlo Felice di Genova, 19 gennaio 2024

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Fabio SartoriFabio LuisiManuela CusterVladimir StoyanovLianna HaroutounianAlvis Hermanis
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Marie Gaboriaud

Marie Gaboriaud est enseignante-chercheuse en littérature française à l'Université de Gênes. Elle est spécialiste des liens entre musique et littérature, et des phénomènes de canonisation des figures de musiciens. Elle a notamment publié "Une vie de gloire et de souffrance. Le Mythe de Beethoven sous la Troisième République" (2017), qui a été finaliste du Prix France Musique des Muses en 2018.

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