À la une
Diva ma non troppo : le public du festival de Froville...
Dans le labyrinthe des opéras de RIMSKI-KORSAKOV
À Rouen, SEMIRAMIDE au pays des vampires
Job, le procès de Dieu : création d’un opéra engagé et...
Festival du Haut-Limousin « Par les soirs bleus d’été »
La traviata à Tours : Violetta, prenez soin de vous !
Brèves de juin –
Découvrez la saison 25-26 de l’Opéra Orchestre national Montpellier Occitanie
Il barbiere di Siviglia revient à l’Opéra Bastille dans la...
Dernière saison d’Alain Surrans à ANGERS-NANTES OPERA
  • Accueil
  • À Voir
  • Avant-concerts
  • Vu pour vous
  • Artistes
  • Œuvres
  • Médiathèque
  • Humeurs
Première Loge

Pour ne rien manquer de l'actualité lyrique, restons en contact !

ProductionCompte renduVu pour vous

La Lucia fantasmagorica di Riccardo Chailly

par Antonio Samson 4 mai 2023
par Antonio Samson 4 mai 2023

Brescia e Amisano ©Teatro alla Scala

Brescia e Amisano ©Teatro alla Scala

Brescia e Amisano ©Teatro alla Scala

Brescia e Amisano ©Teatro alla Scala

Brescia e Amisano ©Teatro alla Scala

Brescia e Amisano ©Teatro alla Scala

Brescia e Amisano ©Teatro alla Scala

Brescia e Amisano ©Teatro alla Scala

1 commentaire 4FacebookTwitterPinterestEmail
1,3K

Composta tra aprile e luglio del 1835 e andata in scena al Teatro San Carlo di Napoli il 26 settembre dello stesso anno, Lucia di Lammermoor, su libretto di Salvatore Cammarano tratto dal romanzo The bride of Lammermoor di Walter Scott, è a tutt’oggi considerata il capolavoro del cigno bergamasco. Il successo dell’opera è senza dubbio dovuto al fascino romantico delle inebrianti e melanconiche melodie donizettiane che ben si innestano in una gotica narrazione drammaturgica di immediato impatto drammatico, riscontrabile quest’ultimo già a partire dalle prime battute della partitura che sembrano sottolineare l’ineluttabilità del tragico finale.

Il direttore Riccardo Chailly, a capo di una orchestra scaligera di notevole livello, sa sottolineare con impeccabile maestrìa tutte le più sottili sfumature agogico-dinamico-espressive richieste dalla partitura dando notevole risalto ai dettagli strumentali, e sa accompagnare l’evoluzione psicologica dei protagonisti, respirando e “cantando” insieme a loro. Da perfetto filologo musicale qual’è, Chailly propone l’edizione critica di Gabriele Dotto e Roger Parker, col ripristino di 33 battute e delle parti che spesso vengono tagliate, con lo scopo primario di rispettare la continuità del discorso armonico e drammatico che lega le azioni dei personaggi. A tal proposito, sono rimasto felicemente affascinato e rapito dall’utilizzo della glassa armonica, o armonica a bicchieri, strumento con bicchieri riempiti d’acqua che Donizetti aveva previsto per la prima del San Carlo nel 1835, ma che fu eliminata all’ultimo momento soltanto per un’improvvisa defezione del musicista che doveva suonarla. Il suono astratto di questo strumento, con il suo procedere frammentato, ben si addice a sottolineare il senso di smarrimento e di delirio alienate nel quale risulta imprigionata la protagonista nella famosa scena della pazzia.

© Première Loge

La “continuità musicale” accuratamente perseguita dal direttore d’orchestra viene diligentemente garantita dall’idea registica di Yannis Kokkos, che cura anche le scene e i costumi. Il regista ateniese, coadiuvato dalla drammaturga Anne Blancard, dalle luci di Vinicio Cheli e dal video di Éric Duranteau, per mantenere la continua della narrazione realizza dei cambiamenti di scena a vista e ambienta l’azione in una società dei primi decenni del ‘900, senza valori e basata sul tradimento di cui Lucia rimane impotente vittima e per questo la stessa sceglie di estraniarsi dalla realtà abbandonandosi alla visione di quel “fantasma” che la ossessiona e che finisce per dilaniarla. Fantasma scenicamente ben rappresentato, a mio avviso, dalla statua di donna coricata e velata che richiama il Cristo velato della Cappella di San Severo a Napoli (opera del ‘700 di Giuseppe Sanmartino). Tutti i topoi della Scozia di Walter Scott sono rispettati: boschi lugubri, brughiere desolate, castelli diroccati, scene di caccia dipinte con tanto di statue raffiguranti cani, cervi e cieli plumbei con scene a V che citano i fulminei passaggi orchestrali concitati.

Il regista sa ben sottolineare, inoltre, i commenti delle masse corali alle vicende dei protagonisti con movimenti, azioni e gestualità scenicamente e stilisticamente adeguate alla vicenda narrata. Magnifica, a tal proposito, la prova offerta dal coro scaligero istruito da Alberto Malazzi.

A dar voce e pathos alla protagonista, il soprano americano di origini cubane, recentemente insignita del 42° Premio della critica musicale “Franco Abbiati”, Lisette Oropesa che offre al pubblico scaligero una funambolica Lucia di altissimo livello esecutivo, attenta a dar pregevole risalto a tutti gli stilemi espressivi che un capolavoro belcantistico esige, dotata di un controllo tecnico entusiasmante, di un timbro elettrizzante e di un fascino espressivo-attoriale del tutto personale che conquista e trionfa a scena aperta.

Juan Diego Florez è una vera superstar del firmamento lirico, e meritevole di esserlo (!), un vero fuoriclasse dal canto elegiaco, romantico, passionale, dalla tecnica poderosa sempre appoggiata “sul fiato” senza mai forzare anche quando le sonorità orchestrali raggiungono spessori più veementi nel sottolineare i momenti più drammatici. Un Edgardo dalla “bell’alma innamorata” che emoziona, seduce e ammalia. Meglio di così non si poteva sperare di ascoltare ai giorni nostri.

Il baritono russo Boris Pinkhasovic, dotato di un’emissione ben timbrata, delinea un Enrico egoisticamente cinico, oppresso com’è dall’obbligo di gestire da solo l’eredità familiare e disposto per ciò a sacrificare i sentimenti della sorella, ma anche suscettibile di pentimento nel vederla alla fine dilaniata dalla follia.

Nel ruolo di Raimondo, Michele Pertusi si conferma un esperto fraseggiatore, dal timbro nobile e pastoso, oltre che attore partecipe dalla imponente presenza scenica. Ottime, infine, le prove offerte da Leonardo Cortellazzi (Arturo), Valentina Pluzhnikova (Alisa) e Giorgio Misseri (Normanno).

Pour lire cet article dans sa version française, cliquez sur le drapeau !

Les artistes

Enrico : Boris Pinkhasovich
Lucia : Lisette Oropesa
Edgardo : Juan Diego Flórez
Arturo : Leonardo Cortellazzi
Raimondo : Michele Pertusi
Alisa : Valentina Pluzhnikova (de l’Académie de la Scala)
Normanno : Giorgio Misseri

Orchestre et chœur de la Scala, dir. Riccardo Chailly
Mise en scène, décors et costumes : Yannis Kokkos
Lumières : Vinicio Cheli
Vidéo : Éric Duranteau
Assistante à la mise en scène et à la dramaturgie : Anne Blancard

Le programme

Lucia di Lammermoor

Opera seria en deux parties et trois actes de Gaetano Donizetti, livret de Salvadore Cammarano d’après Walter Scott, créé le 26 septembre 1835 au teatro San Carlo de Naples.
Milan, Teatro alla Scala, représentation du mardi 2 mai 2023.

image_printImprimer
Michele PertusiLisette OropesaJuan Diego FlórezRiccardo ChaillyYannis KokkosBoris Pinkhasovich
1 commentaire 4 FacebookTwitterPinterestEmail
Antonio Samson

Antonio Samson est l'un des correspondants de Première Loge pour l'Italie. Passionné d'opéra et pratiquant lui-même le chant, Antonio Samson fréquente assidûment les théâtres d'Italie (et d'ailleurs) et connaît particulièrement bien les répertoires italien et français du XIXe siècle.

1 commentaire

Anna 12 mai 2023 - 11 h 26 min

L’articolo ben esprime quanto provato nell’ ascoltare con occhi e cuore la drammatica sorte che investe Lucia, che quasi mi riconduce alla figura di Giulietta.

Un’opera travolgente che spero di rivedere ancora.

Répondre

Laisser un commentaire Annuler la réponse

Sauvegarder mes informations pour la prochaine fois.

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.

post précédent
Trente ans après : retour d’Orfeo ed Euridice à La Fenice de Venise
prochain post
Scala de Milan : la fantasmagorique Lucia de Riccardo Chailly

Vous allez aussi aimer...

Diva ma non troppo : le public du festival...

14 juin 2025

À Rouen, SEMIRAMIDE au pays des vampires

14 juin 2025

Job, le procès de Dieu : création d’un opéra...

14 juin 2025

Festival du Haut-Limousin « Par les soirs bleus d’été »

13 juin 2025

La traviata à Tours : Violetta, prenez soin de...

13 juin 2025

Brèves de juin –

13 juin 2025

Il barbiere di Siviglia revient à l’Opéra Bastille...

12 juin 2025

À Bruxelles, nouvel échec pour la thérapie de...

9 juin 2025

Retour triomphal de Pretty Yende au Théâtre des...

9 juin 2025

Núria Rial et l’Accademia del Piacere donnent le...

9 juin 2025

En bref

  • Brèves de mai –

    30 mai 2025
  • Les brèves de mars –

    14 mars 2025
  • Les brèves de février

    25 février 2025
  • Sauvons l’Avant-Scène Opéra !

    18 février 2025
  • L’Avant-Scène Opéra, c’est fini…

    7 février 2025

Humeurs

  • Les années 2020 : sombre époque pour les arts, la culture, l’humanisme…

    5 mars 2025

Édito

  • Les années 2020 : sombre époque pour les arts, la culture, l’humanisme…

    5 mars 2025

La vidéo du mois

PODCASTS

PREMIÈRE LOGE, l’art lyrique dans un fauteuil · Adriana Gonzàlez & Iñaki Encina Oyón – Mélodies Dussaut & Covatti

Suivez-nous…

Suivez-nous…

Commentaires récents

  • cecile PABA ROLLAND dans Il trovatore à Marseille : Le chant de l’Extrémo
  • Stéphane Lelièvre dans À Bruxelles, nouvel échec pour la thérapie de Don José ; nouveau succès pour la Carmen de Tcherniakov !
  • Alessandro dans À Bruxelles, nouvel échec pour la thérapie de Don José ; nouveau succès pour la Carmen de Tcherniakov !
  • antonio meneghello dans GEORGE GAGNIDZE : « Mi accosto a Verdi con la massima venerazione e rispetto… »
  • Giancarlo Arnaboldi dans Berliner Philharmoniker: memorabile Madama Butterfly di Kirill Petrenko, Eleonora Buratto e Jonathan Tetelman

Première loge

Facebook Twitter Linkedin Youtube Email Soundcloud

Keep me signed in until I sign out

Forgot your password?

Login/Register

Keep me signed in until I sign out

Forgot your password?

Rechercher

Archives

  • Facebook
  • Twitter
  • Youtube
  • Email
Première Loge
  • Accueil
  • À Voir
  • Avant-concerts
  • Vu pour vous
  • Artistes
  • Œuvres
  • Médiathèque
  • Humeurs

A découvrirx

Diva ma non troppo : le public...

14 juin 2025

À Rouen, SEMIRAMIDE au pays des...

14 juin 2025

Job, le procès de Dieu : création...

14 juin 2025