À la une
CD – Ernelinde, princesse de Norvège de Philidor – Éloge...
BENJAMIN APPL en concert à Genève : un récital à l’émotion...
Teatro regio de Turin – HAMLET ténor… et quel ténor...
Festival de Saint-Denis : « Nos esprits libres » par Il Caravaggio...
Un Paradis de Schumann onirique à la Seine musicale
Opéra de SAINT-ETIENNE : saison 2025-2026
Opéra de NICE : saison 2025-2026
Se préparer à SEMIRAMIDE – Opéra de Rouen, 10-14 juin...
Se préparer au TRITTICO – Opéra de Paris, 29 avril...
Ni veuve, ni franchement joyeuse : Strasbourg redécouvre la GIUDITTA de...
  • Accueil
  • À Voir
  • Avant-concerts
  • Vu pour vous
  • Artistes
  • Œuvres
  • Médiathèque
  • Humeurs
Première Loge

Pour ne rien manquer de l'actualité lyrique, restons en contact !

ProductionCompte renduVu pour vous

Un Idomeneo ambizioso ma perfettibile a Genova

par Marie Gaboriaud 19 février 2024
par Marie Gaboriaud 19 février 2024

© Marcello Orselli / Teatro Carlo Felice

© Marcello Orselli / Teatro Carlo Felice

© Marcello Orselli / Teatro Carlo Felice

© Marcello Orselli / Teatro Carlo Felice

© Marcello Orselli / Teatro Carlo Felice

© Marcello Orselli / Teatro Carlo Felice

0 commentaires 1FacebookTwitterPinterestEmail
699

Genova, Teatro Carlo Felice – Idomeneo – 16 febbraio 2024

Questa produzione di Idomeneo, diretta da Matthias Hartmann, va in scena per la prima volta a Genova, dopo essere stata allestita alla Scala di Milano. Per questa produzione, il Teatro dell’Opera Carlo Felice ha fatto scelte ambiziose e ha corso dei rischi che vanno applauditi, soprattutto perché hanno dato i loro frutti: un allestimento non convenzionale e potenzialmente divisivo e, soprattutto, una scommessa sui giovani. Tre dei quattro ruoli principali sono interpretati da cantanti trentenni, tutti esordienti, e l’orchestra è guidata dal suo petulante direttore quarantenne, Riccardo Minasi, che subentra dopo una lunga serie di esibizioni di direttori ospiti.

La giovinezza degli interpreti compensa una produzione ambiziosa e visivamente efficace, ma che soffre di una scarsa attenzione ai dettagli. La scenografia è costituita da elementi imponenti che occupano l’intero palcoscenico, raffiguranti un cimitero marino, le rovine simboliche di Creta: la carcassa di un’imbarcazione, un’enorme testa di toro, che evoca ovviamente il Minotauro e riecheggia le complesse relazioni – familiari, sociali, sentimentali – in gioco nell’opera seria di Mozart, e, a completare la scenografia, grandi conchiglie. Sullo sfondo gigantesco di questa scenografia rotante, dal forte impatto visivo, i personaggi ricordano la loro piccolezza e la loro fragile umanità. Ma si evolvono anche in uno spazio ristretto, che limita le possibilità di movimento e quindi le possibilità di rendere dinamico lo spettacolo, con la sua alternanza tra recitativi e arie. Privi di profondità scenica e, a volte, di una solida regia, gli interpreti faticano a volte a fornire una performance convincente. Ma dove la messa in scena fallisce davvero, a nostro avviso, è nella scarsa attenzione ai dettagli: i costumi, eterogenei e indefiniti, sono a volte francamente di cattivo gusto, come quelli di Idamante ed Elettra, o le inconcepibili parrucche ricce indossate da alcune coriste; i gesti sono stereotipati, soprattutto quelli delle donne (Ilia che spoglia di una rosa, Elettra che si accarezza con il mantello di Idamante); infine, gli intermezzi di danza neoclassica non aggiungono nulla alla pièce, disperdono l’attenzione e, come i costumi e i movimenti, lasciano una spiacevole impressione di vaghezza o di dilettantismo che non corrisponde all’alta qualità complessiva dello spettacolo. D’altra parte, nonostante qualche body painting di dubbio gusto, è da lodare il gruppo di danzatori che riempie e anima il palcoscenico per tutta la durata dello spettacolo, dando forma plastica alle ansie represse dei personaggi, talvolta raffigurando diavoli, fauni o le onde assassine di Nettuno.

Nella fossa d’orchestra, il Maestro Minasi si trova su un terreno familiare con Mozart e infonde alla partitura un grande dinamismo, riuscendo a creare un tessuto orchestrale vivace, brillante, fluido, ricco di sfumature forti e respiri profondi. Non esita a prendersi dei rischi – è per questi che si va all’opera! – e purtroppo non riesce a evitare alcune lievi discrepanze tra palcoscenico e buca, in particolare nelle arie, che senza dubbio saranno corrette nelle successive esecuzioni. Da lodare le grandi qualità dell’orchestra, in particolare i fiati (guidati dal flauto e dall’oboe), che sono superbi nel secondo atto, soprattutto durante i cori come « Se il padre perdei ».

In scena Cecilia Molinari e Benedetta Torre, che avevano già cantato insieme in Béatrice et Benedict di Berlioz per aprire la stagione genovese nel 2022. Anche in questo caso, l’alleanza tra i toni scuri della voce del mezzo Cecilia Molinari e quelli più chiari del soprano Benedetta Torre funziona alla perfezione. Ancora una volta, possiamo ammirare le qualità individuali di ognuna di loro: C. Molinari si distingue per una voce molto agile, ad esempio ne « Il padre adorato »; B. Torre, al di là delle sue capacità tecniche, ha mostrato una grande espressività e uno stile naturale e ricco di sfumature, in particolare in « Padre, germani, addio » e « Fior sinceri ». Il giovane tenore Antonio Poli nel ruolo del titolo è stato una bellissima sorpresa: una voce coloratissima, piena e calda, unita a qualità teatrali, grande volume e apparente facilità nei passaggi più difficili, ha conquistato il pubblico genovese, che ha applaudito con calore il suo « Fuor del mare », e a ragione! A completare il quartetto è stata l’Elettra di Lenneke Ruiten, con il suo timbro potente e un’interpretazione impressionante nella scena finale, pienamente abitata dalla follia del suo personaggio. Le scene d’insieme – duetti, trii e quartetti – sono particolarmente riuscite e commoventi. Infine, dobbiamo rendere omaggio al coro, i cui numerosi numeri sono all’altezza di questa ambiziosa produzione.

Per leggere questo articolo in francese, cliccare sulla bandiera.

Gli artisti

Idomeneo : Antonio Poli
Idamante : Cecilia Molinari
Ilia : Benedetta Torre
Elettra : Lenneke Ruiten
Arbace : Giorgio Misseri
Gran Sacerdote : Blagoj Nacoski
Voce di Nettuno : Ugo Guagliardo
Due cretesi : Lucia Nicotra, Maria Letizia Poltini
Due troiani : Damiano Profumo, Franco Rios Castro

Orchestra, coro e tecnici dell’Opera Carlo Felice
Maestro del coro Claudio Marino Moretti
Violoncello Antonio Fantinuoli
Clavicembalo Sirio Restani
Maestro concertatore e direttore d’orchestra : Riccardo Minasi

Balletto Fondazione Formazione Danza e Spettacolo “For Dance” ETS

Regia
Matthias Hartmann
Scene
Volker Hintermeier
Costumi
Malte Lübben
Coreografie
Reginaldo Oliveira
Luci
Mathias Märker / Valerio Tiberi

Il programma

Idomeneo

Dramma per musica in tre atti di Wolfgang Amadeus Mozart, su libretto di Gianbattista Varesco

Genova, Opera Carlo Felice, 16 febbraio 2024

image_printImprimer
Benedetta TorreAntonio PoliRiccardo MinasiMatthias HartmannLenneke RuitenCecilia Molinari
0 commentaires 1 FacebookTwitterPinterestEmail
Marie Gaboriaud

Marie Gaboriaud est enseignante-chercheuse en littérature française à l'Université de Gênes. Elle est spécialiste des liens entre musique et littérature, et des phénomènes de canonisation des figures de musiciens. Elle a notamment publié "Une vie de gloire et de souffrance. Le Mythe de Beethoven sous la Troisième République" (2017), qui a été finaliste du Prix France Musique des Muses en 2018.

Laisser un commentaire Annuler la réponse

Sauvegarder mes informations pour la prochaine fois.

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.

post précédent
Ça s’est passé il y a 100 ans : mort du ténor VICTOR CAPOUL
prochain post
Gênes : un Idoménée ambitieux mais perfectible

Vous allez aussi aimer...

BENJAMIN APPL en concert à Genève : un récital...

18 mai 2025

Teatro regio de Turin – HAMLET ténor… et...

17 mai 2025

Festival de Saint-Denis : « Nos esprits libres » par...

17 mai 2025

Un Paradis de Schumann onirique à la Seine...

16 mai 2025

Ni veuve, ni franchement joyeuse : Strasbourg redécouvre la...

15 mai 2025

Une pléiade de stars pour le Concert des...

12 mai 2025

Samson et Dalila à Saint-Étienne, la bande-son de Gaza

12 mai 2025

Nouvelle distribution d’exception pour le Rigoletto de l’Opéra Bastille

11 mai 2025

Lyon, Peter Grimes : Chronique de l’homophobie ordinaire

11 mai 2025

Faust version 1859 à Lille : plus intense,...

7 mai 2025

En bref

  • Brèves de mai –

    15 mai 2025
  • Les brèves de mars –

    14 mars 2025
  • Les brèves de février

    25 février 2025
  • Sauvons l’Avant-Scène Opéra !

    18 février 2025
  • L’Avant-Scène Opéra, c’est fini…

    7 février 2025

Humeurs

  • Les années 2020 : sombre époque pour les arts, la culture, l’humanisme…

    5 mars 2025

Édito

  • Les années 2020 : sombre époque pour les arts, la culture, l’humanisme…

    5 mars 2025

La vidéo du mois

PODCASTS

PREMIÈRE LOGE, l’art lyrique dans un fauteuil · Adriana Gonzàlez & Iñaki Encina Oyón – Mélodies Dussaut & Covatti

Suivez-nous…

Suivez-nous…

Commentaires récents

  • Kan Jean-Paul dans Samson et Dalila à Saint-Étienne, la bande-son de Gaza
  • Norbert RIVIERE dans GIOVANNI PACINI : un musicien dont l’œuvre reste encore à redécouvrir…
  • Hervé Casini dans Asmik Grigorian, Carlo Rizzi, Christof Loy : triple triomphe pour le TRITTICO de l’Opéra Bastille
  • Hervé Casini dans Berliner Philharmoniker: memorabile Madama Butterfly di Kirill Petrenko, Eleonora Buratto e Jonathan Tetelman
  • Stéphane Lelièvre dans Asmik Grigorian, Carlo Rizzi, Christof Loy : triple triomphe pour le TRITTICO de l’Opéra Bastille

Première loge

Facebook Twitter Linkedin Youtube Email Soundcloud

Keep me signed in until I sign out

Forgot your password?

Login/Register

Keep me signed in until I sign out

Forgot your password?

Rechercher

Archives

  • Facebook
  • Twitter
  • Youtube
  • Email
Première Loge
  • Accueil
  • À Voir
  • Avant-concerts
  • Vu pour vous
  • Artistes
  • Œuvres
  • Médiathèque
  • Humeurs

A découvrirx

BENJAMIN APPL en concert à Genève :...

18 mai 2025

Teatro regio de Turin – HAMLET...

17 mai 2025

Festival de Saint-Denis : « Nos esprits...

17 mai 2025