Convegni, laboratori e spettacoli volti a creare una community musicians inclusiva, partecipata e interattiva
Il melodramma, oggi, è per lo più considerato uno spettacolo teatrale che ha come pubblico persone non giovanissime. Al contrario, nell’Ottocento esso era un fenomeno di massa, che appassionava giovani e adulti delle più diverse estrazioni sociali: le famiglie aristocratiche e i ricchi imprenditori acquistavano i palchi (ereditabili e vendibili come se fossero immobili privati), i popolani si stipavano nei loggioni e chi non poteva permettersi di pagare un biglietto ascoltava le più famose melodie d’opera dagli organetti a manovella che giravano per paesi e città. Inoltre, nell’Italia divisa in tanti piccoli stati sottomessi alle potenze straniere, il melodramma ha svolto importanti funzioni civiche: ha contribuito a diffondere ideali di indipendenza e di libertà, ha favorito la creazione della nazione e della lingua italiana e ha svolto un’educazione letteraria e sentimentale per un popolo che era all’80 % analfabeta.
Per conoscere meglio l’opera e per riscoprire la potenza del suo linguaggio musicale-teatrale, è nato il Progetto Polimnia, che è promosso dal Ministero Italiano dell’Università e della Ricerca, ha come responsabile Antonella Coppi e s’avvale di un gruppo di ricerca comprendente i Conservatori di Frosinone, Gallarate, Modena, Pescara, Potenza e Reggio Emilia, oltre alle Università UNIMORE (Modena e Reggio Emilia) e IUL (Telematica di Firenze). I principali partner internazionali sono: ALYTUS MUSIC SCHOOL (Alytus – Lituania), HUE ACADEMY OF MUSIC (Hue – Vietnam), SAINT JOSEPH JOSHIGAKUEN (Tsu – Giappone).

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Nell’ambito del Progetto Polimnia, il 16-17-18 ottobre, si è svolto a Reggio Emilia e Modena il convegno internazionale Polimnia: opera per tutti. Presso il Conservatorio “Peri-Merulo” di Reggio Emilia s’è discusso di Musicologia e musica, alla riscoperta di Achille Peri (compositore reggiano nato nel 1812, trasferitosi in Francia tra il 1834 e il 1839, apprezzato in Italia nella seconda metà dell’800, ma in seguito dimenticato). Presso il Conservatorio “Vecchi-Tonelli” di Modena e Carpi s’è parlato della Musica a Modena all’epoca di Francesco IV d’Austria-Este e dei Progetti di Polimnia. Presso l’Aula Magna del Rettorato di UNIMORE, in collaborazione con Il Saggiatore musicale e lo Study Group IMS, s’è svolta la sessione internazionale di studi dal titolo Explaining Opera to the World, con relatori provenienti da varie università d’Europa, della Cina e della California.


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Nella serata del 16, solisti e complessi del Conservatorio Peri-Merulo hanno eseguito composizioni cameristiche di Achille Peri; nella serata del 17, solisti, coro e orchestra del Conservatorio “Vecchi-Tonelli” hanno proposto al pubblico cittadino la cantata La caduta de’ giganti di Antonio Gandini (Modena, 1786-1842). Per entrambe s’è trattato di prime esecuzioni moderne. I prossimi appuntamenti sono per il 17 novembre all’AFAM di Pescara, dove si svolgerà una tavola rotonda sull’opera a Napoli nel secondo ottocento e verrà presentato il progetto dell’opera Spartacus 2.0, rielaborazione della tragedia lirica Spartacus di Pietro Platania (1828-1907), che debuttò al Teatro di San Carlo di Napoli nel 1891. Il libretto originario, di Antonio Ghislanzoni, verrà attualizzato e ricreato tramite un’interazione con il pubblico in sala, che potrà esprimere il proprio parere mediante un’apposita app.
Avviato nel 2024, il Progetto Polimnia si concluderà nel 2026, ma l’auspicio è che prosegua in seguito, ampliando le collaborazioni e rendendo il melodramma un’esperienza partecipata ed emozionante anche per le multietniche comunità attuali.