Con Festival Verdi, innumerevoli iniziative a Parma e dintorni
Oggi, 10 ottobre 2025, ricorre il 212° anniversario della nascita di Giuseppe Verdi. A Parma, dove si sta svolgendo il XXV Festival Verdi (20 settembre-18 ottobre 2025), questa mattina alle 11, presso il monumento dedicato al Maestro, s’è svolta una partecipata cerimonia commemorativa. Il Coro del Teatro Regio di Parma e la Corale Verdi, diretti da Martino Faggiani hanno intonato “Va pensiero”, alla presenza di rappresentanti d’istituzioni e d’associazioni cittadine, nonché di ospiti dell’associazione Amici di Verdi di Norimberga. Questa sera, alle 20.30, presso il Teatro Regio, si svolgerà il Gala Verdiano, durante il quale saranno eseguiti: atto 3 di Luisa Miller, atto 3 di Rigoletto. Ulteriori iniziative si susseguiranno durante l’intera giornata (e fino alla chiusura del Festival) nei luoghi più vari del centro storico e di comuni limitrofi (compresi negozi e aziende, scuole e strade).
Quando si dice Festival Verdi, si pensa in primo luogo alle opere in programma. Quest’anno sono Otello, Macbeth e Falstaff, poiché il tema centrale dell’edizione è il rapporto tra Verdi e Shakespeare. Oltre ad esse, però, sono numerosissime e spesso molto interessanti le iniziative collaterali (Circuito Verdi Off, ma non solo).

Martedì 30 settembre, presso la sede dell’Associazione « Famija Pramzana », Paolo Zoppi ha tenuto una brillante conferenza dal titolo “Falstaff presenta Falstaff”.
In qualità di membro del Club dei 27 che porta il nome dell’ultima opera verdiana, egli ha presentato al folto pubblico la genesi e le peculiarità dell’opera, le affinità e le differenze rispetto alla fonte shakespeariana, interpretando il protagonista come un tipo umano spiccatamente padano: la bonarietà, la propensione a vivere la vita in nome del “carpe diem”, con la consapevolezza che “tutto al mondo è burla” e che una cena (con tortellini e lambrusco!) risolve al meglio tante contrarietà. Ne è seguito un cordiale ed animato dibattito, tra chi sottolineava lo humour inglese dell’opera di Boito-Verdi e chi ne ribadiva l’assoluta originalità ed unicità di un capolavoro che pare scherzoso ma che si conclude con un finale amaro.
Il confronto è proseguito giovedì 9 ottobre nella sede del Club dei 27, dove lo stesso Zoppi ha tenuto un’altra originale conferenza sugli intrecci tra la musica e i cambiamenti sociali, proponendo l’ascolto di celebri brani musicali e commentandoli con riferimenti storici, letterari e culturali. Due secoli di storia concentrati in circa due ore: dalla canzone popolare Ça ira (in voga durante la Rivoluzione Francese e proposta nell’interpretazione di Édith Piaf) fino a Vita spericolata di Vasco Rossi (1983), passando attraverso talune pietre miliari, come il coro “Va’ pensiero” tratto dal Nabucco di Verdi che è andato in scena al Teatro di San Carlo di Napoli nel 1949, in occasione della riapertura dello storico teatro dopo la ristrutturazione resa necessaria dai numerosi bombardamenti della città durante la Seconda guerra mondiale. In tale occasione, al termine del canto degli Ebrei prigionieri in Babilonia, il pubblico ha ripetutamente gridato “Viva l’Italia!”, con un entusiasmo incontenibile e con accenti nitidissimi, persino tra il frastuono dei prolungati applausi.
Chi pensa che il melodramma sia una musica d’altri tempi… dovrebbe assistere a queste iniziative! Chi immagina gli appassionati verdiani come ascoltatori accaniti d’una manciata di opere… si sorprenderebbe nel constatare la competenza, la curiosità e il dialogo amichevole che animano il Club dei 27. Oggi, Festival Verdi è un evento che non richiama soltanto gli attempati melomani (parmigiani, italiani e stranieri) per assistere a spettacoli di alta qualità artistica, ma un’occasione di incontro per persone di tutte le età e dagli interessi più vari.
2 commentaires
Bellissima immagine del grande Maestro e del circolo della lirica che puntualmente lo ricorda al mondo intero. Qui si parla di Nabucco e del « va pensiero » ma tutte le opere di Verdi hanno cori indimenticabili!
Come indimenticabili sono le musiche!!
Per me rimane unico, immenso con la capacità di trasportare le note nel più profondo degli abissi per poi innalzarsi fino al cielo con un’intensita’ travolgente!
Due righe che ricordo con piacere:
» Un dì felice, eterea, mi balenaste innante, e da quel dì, tremante, vissi d’ignoto amor. » Da ‘La Traviata’
Grazie mille per queste belle parole, che condivido pienamente… « palpito dell’universo intero »…