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Rigoletto trionfa a Piacenza e dà inizio a una trilogia popolare fedele all’originaria partitura

par Ivonne Begotti 1 novembre 2025
par Ivonne Begotti 1 novembre 2025

© Gianni Cravedi

© Gianni Cravedi

© Maria Parmigiani

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Rigoletto, Teatro Municipale di Piacenza, 29 ottobre 2025

Il baritono Luca Salsi e il tenore Francesco Meli acclamati dal pubblico entusiasta

Si è da poco concluso Festival Verdi a Parma e Busseto ed è iniziato a Piacenza un nuovo omaggio a Giuseppe Verdi: dal 29 ottobre al 9 novembre 2025 va in scena al Teatro Municipale la Trilogia popolare (Rigoletto, Il trovatore, La traviata), proposta come un unicum. Si tratta di sei rappresentazioni complessive, con la direzione musicale di Francesco Lanzillotta, la regia di Roberto Catalano e un cast di interpreti formato dal tenore Francesco Meli, dai baritoni Luca Salsi ed Ernesto Petti, dai soprani Maria Novella Malfatti e Ruth Iniesta e da giovani cantanti, insieme all’Orchestra Sinfonica di Milano e al Coro del Teatro Municipale di Piacenza, preparato da Corrado Casati.

Mercoledì 29, la prima di Rigoletto ha riscosso un clamoroso successo. All’abbassarsi delle luci in sala, è stato comunicato che il soprano Maria Novella Malfatti non poteva esibirsi a causa di un’improvvisa indisposizione e che sarebbe stata sostituita da Ruth Iniesta. Sebbene le ovazioni finali siano andate soprattutto a Luca Salsi e a Francesco Meli, calorosi applausi sono stati rivolti anche alla giovane soprano ed ai restanti artisti: il regista Roberto Catalano, la scenografa Mariana Moreira, la costumista Veronica Pattuelli, la light designer Silvia Vacca e il responsabile dei movimenti coreografici Marco Caudera.

Nel corso di una conferenza stampa, la Direttrice della Fondazione Teatri di Piacenza Cristina Ferrari ha affermato che il progetto della trilogia è stato messo a punto con passione ed impegno: effettivamente, un intenso lavoro di squadra si è colto durante l’intera serata. Le scene sono apparse essenziali, ma espressive e rispettose del contesto drammaturgico; le luci hanno assunto un ruolo fondamentale, creando atmosfere assai diverse; i costumi sono risultati sobri ma eleganti, hanno privilegiato il nero per i cortigiani (con lunghi mantelli sovrastati da ampie e sottili gorgiere dorate) ed il bianco per le giovani innocenti (la candida Gilda dei primi due atti e la figlia di Monterone, apparsa in scena durante il preludio e simbolicamente “disonorata” con un drastico taglio di capelli). Rigoletto, magistralmente interpretato da Luca Salsi, ha indossato il mantello nero (senza gorgiera) quando è apparso insieme ai cortigiani, ma è spesso rimasto con un’elegante e sanguigna camicia bordeaux scuro. Immediatamente prima di intonare “Cortigiani, vil razza dannata”, la violenza con cui ha scagliato a terra il mantello è stata un tutt’uno con la furia disperata della sua invettiva, al termine della quale il pubblico è esploso in fragorosi applausi e richieste di bis.

Com’è noto, il termine trilogia popolare non è stato introdotto da Verdi, ma è stato coniato in seguito, per indicare il grande successo raggiunto da tali tre opere, che hanno segnato la maturità stilistica del geniale compositore. La censura è intervenuta innumerevoli volte per imporre modifiche ai libretti e ai titoli. Inoltre, nella seconda metà dell’Ottocento, i cantanti che le hanno interpretate hanno dato sfoggio delle loro abilità canore aggiungendo alle melodie verdiane ulteriori vocalizzi ed acuti, entrati poi nella pratica corrente. L’obiettivo iniziale della trilogia piacentina è stato il ripristino delle partiture originarie. Se questo ha forse comportato qualche iniziale perplessità tra il pubblico, il direttore e i vari interpreti hanno saputo conquistare forti consensi. Francesco Meli ha cantato con grande classe e con splendida limpidezza vocale le famosissime “Questa o quella per me pari sono”, “È il sol dell’anima” ed “Ella mi fu rapita!”. Nella canzone finale “La donna è mobile”, ha rispettato la partitura originale, che prevede lo svettante acuto solo nell’ultimo “e di pensier”. Se la sua ultimissima nota non è stata perfetta, l’esibizione della serata è stata comunque ottima.

Complessivamente, sono risultate soddisfacenti le prove dei giovani cantanti: Adolfo Corrado (Sparafucile), Irene Savignano (Maddalena), Ester Ferraro (Giovanna), Omar Cepparolli (conte di Monterone), Nicola Zambon (Marullo), Simone Fenotti (Matteo Borsa), Davide Maria Sabatino (Conte di Ceprano), Giulia Alletto (contessa di Ceprano) e Lorenzo Sivelli (usciere di corte).

La replica di Rigoletto si svolgerà mercoledì 5 novembre 2025. Venerdì 31 ottobre e 7 novembre andrà in scena Il trovatore. Infine, la trilogia si concluderà con La traviata, domenica 2 e 9 novembre.

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Interpreti

Il Duca di Mantova: Francesco Meli
Rigoletto: Luca Salsi
Gilda: Ruth Iniesta
Sparafucile: Adolfo Corrado
Maddalena: Irene Savignano
Giovanna: Ester Ferraro
Il conte di Monterone: Omar Cepparolli
Marullo: Nicola Zambon
Matteo Borsa: Simone Fenotti
Il conte di Ceprano: Davide Maria Sabatino
La contessa di Ceprano / Un paggio: Giulia Alletto
Un usciere di corte: Lorenzo Sivelli

Orchestra Sinfonica di Milano, dir. Francesco Lanzillotta
Coro del Teatro Municipale di Piacenza
Maestro del coro: Corrado Casati
Regia: Roberto Catalano
Scene: Mariana Moreira
Costumi: Veronica Pattuelli
Luci: Silvia Vacca

Il programma

Rigoletto

Melodramma in tre atti, libretto di Francesco Maria Piave dal dramma Le roi s’amuse di Victor Hugo, prima rappresentazione al Teatro La Fenice di Venezia, l’11 marzo 1851.
Piacenza, Teatro Municipale, 29 ottobre 2025.

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Francesco MeliLuca SalsiFrancesco LanzillottaRuth IniestaAdolfo CorradoRoberto CatalanoIrene Savignano
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Ivonne Begotti

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