Firenze: al Teatro del Maggio Musicale un Macbeth musicalmente convincente

Macbeth (Verdi), Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, domenica 12 ottobre 2025
Il direttore Alexander Soddy assicura un accordo fra palco e buca come se ne sentono di rado e un’ottima resa delle masse artistiche
FIRENZE – Gran successo di pubblico per la prima del Macbeth di Verdi al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, domenica 12 ottobre, grazie a un cast di qualità e soprattutto alla direzione dell’inglese Alexander Soddy, che torna a Firenze dopo aver aperto con successo l’ultimo Festival del Maggio con la Salome di Strauss. Chi lo aveva apprezzato allora, ancor più lo apprezza in questa produzione: non è al suo primo Macbeth, anche se è la prima volta che lo dirige in Italia, e si sente che ama quest’opera e la conosce a fondo. La sua direzione, precisa ma fluida, assicura un accordo fra palco e buca come se ne sentono di rado e un’ottima resa dell’Orchestra e del Coro del Maggio Musicale Fiorentino; la sezione femminile di questo si distingue particolarmente anche sotto il rispetto della recitazione, impersonando il folto gruppo di streghe che sono il vero motore dell’azione, specie nella versione 1865 che si vede a ascolta in questa produzione (pur col recupero dalla versione 1847 della morte in scena del protagonista).
Insomma, un Macbeth nero e cupo sul palcoscenico, ma ricco di colori in orchestra, musicalmente molto godibile; il protagonista Luca Salsi ha all’attivo circa 150 recite nei panni di Macbeth, e la lunga esperienza nei maggiori teatri del mondo si percepisce senza difficoltà. Vanessa Goikoetxea è invece al suo debutto con Verdi: una scelta sorprendente, cominciare proprio col personaggio di Lady Macbeth, che richiederebbe una voce da soprano drammatico d’agilità; la Goikoetxea non lo è, ma ha una bella voce di soprano lirico, una solida preparazione tecnica e una grande padronanza della scena: l’arte e l’intelligenza drammaturgica la portano a risolvere il difficile personaggio riscuotendo un vivissimo successo.
Fa presa sul pubblico anche la voce potente e ben timbrata di Antonio Poli nella parte di Macduff, che debuttò 20 anni fa a Roma con Riccardo Muti e il già immancabile Luca Salsi; sempre Salsi è stato protagonista dei due precedenti Macbeth prodotti dal Maggio Musicale Fiorentino nel XXI secolo: al Teatro della Pergola (il teatro della prima assoluta dell’opera) nel 2013 in versione 1847, diretto da James Conlon, e in versione 1865 al Teatro del Maggio, diretto da Muti in forma di concerto nel 2018. Nel resto del cast non ci sono punti deboli e i molti applausi a scena aperta durante lo spettacolo comprovano l’apprezzamento della resa musicale da parte del pubblico.
Meno uniforme è stata la reazione alla regia di Mario Martone, contestata da una parte degli spettatori. Una messinscena che, pur attualizzando abiti e accessori, è sostanzialmente tradizionale: in breve, le streghe restano streghe e i re restano re (non sono prostitute eroinomani e gangsters come nella messinscena di Graham Vick del 2013, per intendersi). Alcune trovate appaiono azzeccate, come quella di risolvere la lettura della lettera, che per un soprano non madrelingua può essere ardua, con un messaggio vocale dal telefono cellulare, o quella di isolare con uno spesso velo nero, alla fine della scena della scoperta dell’assassinio del re Duncan, i cortigiani che continuano a disperarsi da Macbeth e dalla sua Lady, felicissimi, accennano un brindisi e un ballo, pur continuando a invocare la vendetta divina con gli altri.
Dopo l’ouverture a sipario felicemente chiuso (un bel sipario di legno – ispirato al Trionfo della morte di Palazzo Abatellis, a Palermo – dipinto da Mimmo Paladino, che firma le scene), lo sfondo resta quasi sempre nero con pochi elementi scenici e le immancabili proiezioni; sicuramente uno spettacolo molto cupo (volutamente scuro e cupo: la casa di Macbeth, nella lettura di Martone, riflette l’inconscio dei due coniugi, dei quali si è impossessato il male, e lo sfondo non può essere che nero), ma nell’insieme riuscito; in tanto buio, si fa comunque apprezzare l’uso sapiente delle luci di Pasquale Mari, autore anche dei video. Inevitabile l’aggancio all’attualità: durante il coro Patria oppressa scorrono le immagini di Gaza devastata e, a spettacolo finito, sono apparsi sul proscenio striscioni con le scritte “basta guerre”, “basta genocidi”, basta massacri”.
Solo tre le repliche previste: martedì 14 e venerdì 17 ottobre alle 20 e domenica 19 ottobre alle 15.30.
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Macbeth: Luca Salsi
Lady Macbeth: Vanessa Goikoetxea
Banco: Antonio Di Matteo
Macduff: Antonio Poli
Malcom: Lorenzo Martelli
Dama di Lady Macbeth: Elizaveta Shuvalova
Domestico di Macbeth: Egidio Massimo Naccarato
Medico: Huigang Liu
Sicario: Lisandro Guinis
Un araldo: Dielli Hoxha
Prima Apparizione: Nicolò Ayroldi
Seconda Apparizione: Aurora Spinelli
Terza Apparizione: Caterina Pacchi
Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino, Direttore: Alexander Soddy, Maestro del Coro: Lorenzo Fratini
Spazio e regia: Mario Martone
Scene: Mimmo Paladino, scenografo realizzatore: Barbara Bessi
Costumi: Ursula Patzak
Luci e video: Pasquale Mari, video designer: Alessandro Papa
Coreografia: Raffaella Giordano
Figuranti speciali: Enrico L’Abbate, Rosario Campisi, Chiara Casiraghi, Alice Consigli, Matilde Cortivo, Edoardo Groppler, Sandro Mabellini, Mariangela Massarelli, Mauro Milone, Domenico Nuovo, Francesco Pacelli, Federico Raffaelli, Sara Silli, Cinzia Sità, Dario Tamiazzo, Simone Ticci – Bambini: Gherardo Attori, Kai McMillan – Amazzone a cavallo: Michaela Ricci (Equus Primus Selleria SRL)
Macbeth
Melodramma in quattro atti di Francesco Maria Piave e Andrea Maffei, da William Shakespeare. Musica di Giuseppe Verdi – Edizione: Edwin F. Kalmus & Co., Inc., Boca Raton, Florida
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, recita di domenica 12 ottobre 2025